QR Ulderico Di Domenico a COCOAA 2018

qr-codeDIDOMENICOUlderico di Domenico è uno degli artisti partecipanti a COCOAA 2018 Homo Sacer, già residente dell’ Artegiro Virtual Residency nel 2017.
English:Ulderico Di Domenico, last year Artegiro Virtual Residency Artist ( for a full account of the Virtual Residency please see: https://artegirovirtual.wordpress.com/).
L’opera che sarà installata a un angolo di strada a Conzano vecchia, sarà Purpessa 2.0, una pertinente riflessione sulla femminilità, il simbolismo, la meridionalità, il discorso artistico e la sua parte nel liberare il campo per poter creare. | English: Ulderico’s work, installed at one of the street corners in central Conzano, is going to be Purpessa 2.0, a pertinent reflection around femininity, symbolic language, meridionalism, artistic discourse and its impact in freeing up new spaces for creation.

img_1585
Image:
“Oro Nero installazione e performance castel dell’ovo Napoli….materiali di risulta del mare contaminati dal catrame.

Codice QR : trova qui tutte le informazioni.

img_2677cocoaa 2018

Il codice QR che si trova sul programma COCOAA 2018, rimanda semplicemente a questo sito, nel quale troverai varie informazioni aggiuntive sulla manfestazione. Le informazioni le troverai distribuite per argomenti.

In particolare verranno aggiunte progressivamente informazioni circa:

a) le opere installate in strada e i loro autori; b) circa la pubblicazione Decolonize! che verrà presentata il 5/5; c) i diari degli artisti in residenza; d) l’azione HUCO che avrà luogo a Conzano e nella regione; e) qualsiasi altra informazione che potrebbe essere utile a chi è interessato nella manifestazione.

Puoi sempre contattarci comunque: al Comune di Conzano ( AL), tel.0142925132) o alla sede Artegiro Contemporary Art ( telefono 3472972848 e email: artegiro@artegiro.com).

COCOAA 2018 è in arrivo | is coming!

Italian ( English summary follows ) 

cocoaa_2018Teaser

COCOAA ritorna da questo maggio a luglio 2018, alla sua terza edizione con il titolo di Homo Sacer.

Artegiro Contemporary Art e Conzano, comune nel Monferrato alessandrino, collaborano nuovamente per celebrare l’arte contemporanea e  per raccogliere la collettività attorno all’arte.

COCOAA 2018 accoglierà residenze, incontri con gli artisti ospiti, installazioni nella città e eventi artistici dal 4 maggio al 1 luglio.

Quest’anno, due artisti in residenza, il fotografo italiano Giulio Rimondi e l’argentina Constanza Villarreal, ceramista e pittrice, saranno presenti in momenti diversi ( vedi programma a piè di pagina) da maggio alla fine di giugno, lavorando su due progetti distinti che si rapportano in modi diversi alla tematica che il COCOAA 2018 propone ( vedi di seguito). Uno sguardo nuovo ai luoghi del Monferrato da parte di Rimondi, che considera questo un primo stadio di un lavoro molto più ampio sulle dinamiche della diversità nel territorio. Uno studio specifico nel caso di Constanza Villarreal, che esplora la poetica della dimensione privata, della casa, i rituali della cura, della famiglia, del cortile, del sogno.

Continuando il dialogo visivo con la collettività, durante il COCOAA i due artisti in residenza e tre artisti internazionali, Qarm Qart ( Egitto), Ulderico Di Domenico ( Italia) e Ana Vujovic ( Serbia) sono stati invitati a discutere aspetti delle tematiche del COCOAA 2018 con opere da loro proposte in questo senso.

Le 5 opere saranno installate in spazi aperti e per strada per allargare il dibattito che Homo Sacer propone.

Infatti, Homo Sacer è al centro del COCOAA 2018, portando all’attenzione di tutti il rifugiato, la migrante, l’emarginato, l’ esclusa.

Le politiche della paura così comuni in Europa e nel mondo oggi, trascurano di riconoscere lo status dell’escluso. Con il pretesto di uno stato di eccezione, come scrive il filosofo italiano Giorgio Agamben, categorie pilastro della nostra cultura come i diritti dell’uomo, la democrazia, la cittadinanza, sono in discussione, quasi svuotate di significato. Nel contesto biopolitico attuale, il nostro corpo biologico e il nostro corpo politico sono in stridente squilibrio, così come la libertà di movimento, le strutture sociali, le dimensioni casa e città. L’Homo Sacer, l’uomo sacro, il rifugiato,  infrange la correlazione fra uomo e cittadino e da figura debole e trascurata diventa motivo per  la crisi dello Stato-nazione, davanti alla quale le barriere tra l’umano e il disumano rischiano di crollare.

Il programma di COCOAA 2018 vuole offrire momenti di incontro attorno all’arte, attorno a proposte creative, a incontri che facciano immaginare, ricordare, ripensare, riflettere, con positività e desiderio di inclusione.

Vi aspettiamo!

Renata Summo-O’Connell, Curatrice COCOAA Project.
cocoaa2018BROintCOCOAA returns this year with a third edition, Homo Sacer. Conzano is again the centre of a creative collaboration between the Conzano Town and Artegiro Contemporary Art. The community will gather around art again, this time with a series of events, from artist residencies to meetings with the artists, with the tangible presence of artworks in the streets. This edition begins on May 4 with the installation of the works in a number of open spaces until July 1, ( see program above).

Homo Sacer, as Italian philosopher Giorgio Agamben indicates, is the refugee, the excluded, the migrant. With the pretext of a state of exception categories at the basis of our culture like human rights, democracy, citizenship, collapse and the barrier between human and dis-human risks to crumble. COCOAA 2018 wishes to invite everyone, artists and community, to restore a balance lost and to promote such reflection also at an art level. We look forward to meeting you.

Renata Summo-O’Connell, Curator COCOAA Project

img_2677

The journal of the first Artegiro Residency for Authors

Last May, in Conzano, the first Artegiro Residency for Authors took place in Villa Vidua, over a period of two weeks.

The Residency saw a critic and curator, An Paenhuysen in collaboration with artist and author Wolfgang Müller, engaged in concluding their publication, ” 11 Objects of the Science of Misunderstanding”, now an Artist edition, just published by the Walther Von Goethe Foundation.

An and Wolfgang, like all Artegiro Residency participants, kept a journal but with these two the Residency journal took an all new meaning!

Their public performance at the conclusion of their Residency, a performance that included some of their journal too, gave us a strong hint that the Residency journal this time was also a work of art!

As we always do with the residency journal, we publish it here, in its original text (in English), but with the Italian translation.

We hope to publish it soon, so watch this space for more news!

( to download a pdf of it go to http://www.artegiro.com, news section)

COCOAA 2017 : Workshop di teatro di figura. 

“”

Laura Bartolomei in Dorme. Photo di S.Sabino
COCOAA 2017 presenta ancora un appuntamento unico e raro in un workshop di teatro di figura con Laura Bartolomei il sabato 4 novembre. 

Il workshop è rivolto a un ampio pubblico: a tutti coloro abbiano interesse nel teatro e nella performance, a operatori scolastici e insegnanti che siano interessati all’ uso del teatro nella scuola, agli amanti di marionette. 

Laura Bartolomei condividerà la sua incredibile esperienza professionale che incorpora appunto la produzione di marionette innovative e sofisticate. Una versione semplificata della marionetta sarà oggetto di una delle sessioni del workshop ( vedi schede sotto).

Il workshop è davvero :comprensivo : Laura lavorerà con i partecipanti su vari livelli dalle tecniche di espressione corporea allo sviluppo di una marionetta ibrida tipo bunraku giapponese. Come fare vita al personaggio, il punto focale. Il peso, l’intenzione, la caratterizzazione, la manipolazione in coppia.

Laura offrirà la possibilità di usare una serie di teste a cui verrà affiancato un corpo improvvisato. Se possibile si realizzerà anche una testa semplice in argilla.

Il workshop costa euro 40.

Ultima data utile per comunicare le adesioni : 25/10.

Conzano e 5 settimane di Resistenza : COCOAA 2017

Veduta da Conzano ( foto di R.Summo-O’Connell, 2017)
Programma COCOAA 2017.
Dettaglio dell’opera di Pasquale Altieri, Varsavia Blues ( 2011)

Per 5 settimane, dal 7 ottobre al 4 novembre, Conzano ospiterà nelle sue strade e a Villa Vidua, le opere di Qarm Qart, Salvatore Calì, Pasquale Altieri, John Phillips, Rossella Gatti, Giulio Rimondi, Cinzia Rojas, e la residenza virtuale di Ulderico di Domenico.

Ogni fine settimana le porte di Villa Vidua si apriranno al pubblico interessato per presentare le quattro video installazioni presenti nelle tre sale a pianterreno e al piano superiore.

Nelle parole di Appadurai, l’immaginazione è ormai “ centrale a tutte le forme di agenzia, è essa stessa un fatto sociale.”

COCOAA Project, quest’anno incentrato intorno all’idea di Resistenza, cosciente del suo ruolo, propone quattro opere importanti, lavori che offrono all’ immaginario collettivo materiale per una riflessione sulla resistenza, su una qualità che l’arte così come la società civile confrontano nella vita contemporanea e non solo.

E’ infatti davvero un’esperienza unica quella offerta da Resistenza

Dal lavoro multimediale sulla resistenza del ghetto di Varsavia durante l’occupazione nazista di Pasquale Altieri, John Phillips e Rossella Gatti in Varsavia Blues, allo studio sulla guerra civile spagnola,con Grandi Cimiteri sotto la Luna di Giulio Rimondi; dalla sfida che Immateriale di Cinzia N.Rojas lancia alla nostra percezione della realtà mediata dal consumismo, alla celebrazione della libertà dell’uomo e dell’arte in Eterno Presente di Salvatore Calì: Resistenza attraversa il tempo,  conflagrando passato e presente, celebrando il coraggio e la vita affermate grazie alla resilienza.

Ma Resistenza uscirà da Villa Vidua, si riverserà nelle strade per aprirsi alla collettività in quattro modalità:

promuovendo un incontro e collaborazione con gli studenti dell’Istuto Balbo di Casale Monferrato

presentando quattro opere di Qarm Qart (un artista che lavora a Il Cairo, Egitto), e Salvatore Calì ( Malta) che saranno installate su muri esterni di edifici del paese, in quattro punti di Conzano. 

tenendo la residenza virtuale di Ulderico di Domenico ( vedi di seguito)

aprendo un workshop di Laura Bartolomei di teatro di figura ( vedi di seguito)

Resistenza sarà infatti anche una residenza artistica virtuale, Residenza è Resistenza, con l’artista Ulderico di Domenico, la prima al mondo per quello che sappiamo, dove Ulderico parteciperà il suo percorso di ricerca a tutti coloro che vorranno attraverso questo sito. 

Laura Bartolomei, artista performativa multipremiata, propone un workshop di teatro di figura il 4 novembre aprendo a educatori e artisti performativi la possibilità di sviluppare una marionetta ibrida e creare uno spettacolo ( vedi immagini di seguito per programma e costi).

Conzano ancora una volta lancia un invito dalla sua collina a ritrovarsi, a discutere del nostro passato e il nostro presente, a fare comunità attorno all’arte.

Residenza virtuale di Ulderico Di Domenico : Residenza è Resistenza 7/10-4/11.

Siamo tutti appesi a un filo rosso”(2016) Ulderico di Domenico

Qui, sul sito di COCOAA Project si terrà la residenza virtuale (ma molto reale!) di Ulderico Di Domenico, un artista tanto coraggioso quanto libero, indipendente dallo strangolamento dei mercati, delle egemonie  culturali.

Ulderico (https://ulderico.jimdo.com), un artista che attraverso un linguaggio tanto complesso quanto immediato, va dalla performance alla pittura, dal disegno alla scultura e alla ceramica, ha scelto come titolo della sua residenza Residenza è Resistenza.

Questo stato di Resistenza, è appunto uno stato, non un gesto isolato. La curatrice Renata Summo- O’Connell ha concepito i Resistenza Files come un archivio deflagrante, uno spazio- memoria vivo dell’opera degli artisti e del loro dialogo e rapporto con il pubblico, uno spazio gestito dall’artista ma dove si ritrovino insieme, pubblico e artisti in una realtà dove l’algoritmo collabori più che gestire.

L’artista, che risiederà online quotidianamente interagirà con il pubblico interessato provocato, ispirato, guidato in qualche modo da Ulderico. L’artista svilupperà pubblicamente il suo discorso testuale e visivo.

Vi aspettiamo qui per la prima residenza artistica online! #residenzaresistenza

Incontro con Giulio Rimondi.

Giulio Rimondi incontrerà il pubblico interessato alla sua opera Provisional Interiors alla Sala Carmi, adiacente alla Sinagoga di Casale Monferrato. Domenica 24 settembre alle 11 quindi sarà possibile sentire dal giovane fotografo stesso da dove è emersa un’opera così significativa e pertinente in un momento dove le migrazioni nel mediterraneo e nel mondo sono al centro dell’attenzione internazionale.

Ana Vujovic : To Leave Room for the Others. Diario dell’artista in residenza, settimana 2.

18882051_10212773640437458_6518637767479504422_n
Detail from To Leave Room for the Others ( 2017) by Ana Vujovic

Diario Artegiro Artist Residency 2017 | Ana Vujovic | 
Settimana 2

1. Ho iniziato i miei interventi all’esterno. Il mio atelier è la bellissima casa della signora Manuela, proprietaria di una dimora storica di Conzano. La residenza è circondata da una natura ricca e lussureggiante, con viste mozzafiato.

Ho cominciato con lo sciogliere lo zucchero e versarlo in un contenitore a forma cubica. Dopo averlo raffreddato bene ho portato il solido pezzo di zucchero nero alla costruzione diroccata che avevo notato qualche giorno fa. L’ho rotto in piccoli e grandi pezzi e ho cominciato a “riparare” le parti danneggiate della casa apponendo i pezzi di zucchero nei fori e lesioni della casa.

Questa azione simbolica, che si riferisce al titolo e al tema della mia residenza, “To leave room for the others | Lasciare spazio per gli altri “, riflette l’affermazione riportata sul passaporto di tanti dei conzanesi che dovevano emigrare per l’Australia per guadagnare il pane per le loro famiglie come tagliatori di canna da zucchero.

2. Un’altra installazione specifica che intendo realizzare include un tavolo da pranzo con le posate lasciate così da indicare il passare del tempo. Un semplice, forte e chiaro simbolo della casa, della famiglia, del luogo di incontro.

Sto cercando di realizzare posate in zucchero (un cucchiaio, un cucchiaino, una forchetta e un coltello). E’ importante che le posate provengano da una casa conzanese perché racconta una storia di questa regione. Sto cercando di ricalcare più dettagli possibili ma è difficile rimuovere lo zucchero freddo dal metallo. Sto pensando di lasciarlo nel suo calco originale, sembrerà più autentico.

Sono riuscita a bruciarmi tre dita con lo zucchero caldo e adesso ho delle vesciche proprio come …oh, posso paragonarmi ai tagliatori di canna da zucchero? Gli emigranti conzanesi si ferivano seriamente durante il loro lavoro in Australia, a volte con conseguenze fatali.

3. Oggi ho aggiunto alla tavola imbandita dei piatti e il calice rotto che sono riuscita a trovare. Continuerò a tentativi e vedrò dove questo esercizio mi porterà.

Dopo aver versato lo zucchero sciolto ho capito che devo lasciare gli oggetti a raffreddare bene un paio d’ore prima di portarli con me a Villa Vidua. Il tempo è molto caldo e questo ha un impatto sulla densità del materiale. Questo è un fatto nuovo che influenzerà la mia opera ma che devo sfruttare in qualche modo.

4. Sto concludendo i dettagli finali per l’installazione che realizzerò. Ho trovato una stanza perfetta per questo, una spazio che sembra creato apposta per la storia che voglio raccontare in questa installazione, al secondo piano di Villa Vidua.

5. Sfortunatamente però questa stanza è già impegnata per via di una festa che si terrà a Conzano il prossimo fine settimana. La stanza evoca l’atmosfera di una casa calda ma modesta. E’ una stanza rettangolare con lo spazio giusto sufficiente per un tavolo da pranzo, quattro sedie e uno stipo in legno con tanti intarsi in legno. La stanza ha anche dei gradini interessanti che portano in un’altra stanza e una finestra. Comunque ho trovato un’alternativa di cui sono felice e dove simulerò la stanza che avevo trovato. Oggi ho realizzato uno strofinaccio di zucchero. Si direbbe che ho tutti gli elementi per la mia installazione.

6. E’ arrivato il momento per la documentazione fotografica. Lo zucchero come materiale è il veicolo principale del mio concetto per l’installazione. Tutte le componenti sono disposte per dare l’idea che qualcuno ha appena lasciato l’ambiente e che molto tempo sia passato da quel momento.

Lo zucchero, comunemente associato alla dolcezza e la felicità assorbe qui una porzione di amarezza e tristezza seppur lasciando spazio per speranze di un futuro migliore.

In questa documentazione fotografica cerco di cogliere quanti più dettagli è possibile, zucchero sciolto che sgocciola dalle posate e dalla tovaglia per produrre un’atmosfera satura.

 

 

Qualcosa, là fuori di Bruno Arpaia e COCOAA 2017.

Articolo di Renata Summo-O’Connell | © cocoaaprojectorg

img_0817

Resistere per sopravvivere e vivere: la narrazione dell’esodo di un gruppo di migranti ambientali dall’ Europa del Sud verso la Scandinavia narrato da Bruno Arpaia in Qualcosa, là fuori, il suo ultimo libro pubblicato da Guanda nel 2016, sembra all’apparenza un’occasione insolita per un evento all’interno di una manifestazione di arte contemporanea quale COCOAA vuol essere.

Ci sono però dei momenti nella vita di una collettività dove le caratteristiche delineanti di un’espressione artistica,  già permeabili di per sé, come accade nella scrittura, valicano velocemente qualsiasi linea per debordare, per aggregarsi in dialogo, per sfumarsi e mutare al di là della pagina.

In questo momento storico così significativo, COCOAA, in quanto progetto di riflessione collettiva, di celebrazione dell’arte nella società, di esplorazione di forme di espressione e di contenuti specifici,  ha scelto di parlare di resistenza.

In particolare come curatore dicevo recentemente che:

in un periodo dove il conflitto è visto come una caratteristica eminente dei nostri tempi, si constata da un lato la tendenza tra individui, gruppi e società, a evadere dalla realtà, quasi a sparire, dall’altro a sentirsi soffocati e frenati dal presente.

La scelta di Arpaia di scrivere di un mondo sconvolto da un’estesa desertificazione e danni naturali catastrofici, riporta al tema della scelta, del coraggio, della resistenza, appunto. Per resistere però ci vuole speranza.

Con COCOAA 2017 si è proposto di:

 considerare la resistenza come un possibile modo di esistenza nella vita contemporanea, resistenza intesa come rimanere forti, come abbracciare “l’essere qui”, resistenza a un sistema di controllo dell’’informazione e del potere, ma anche resistenza alla morte e a quello che rappresenta la morte.

In Qualcosa, là fuori Bruno Arpaia va al di là dello scrivere, della dinamica narratore / lettore, spinge al di là della pagina: sfida, provoca, dà possibilità, dà opportunità di scelta in un modo che ricorda la libertà che l’artista visivo contemporaneo lascia a chi fruisce del suo discorso.

Non ricordo narrativa che mi abbia sfidato così come Qualcosa, là fuori è riuscito a fare. Sfida perchè Qualcosa, là fuori davvero lascia liberi di scegliere. E’ in questo senso che io ho avvertito in Qualcosa, là fuori le qualità di un’opera d’arte visiva: il debordare plastico dalle pagine non di parole ma di proposte, di ideee, di soluzioni, di opzioni.

Un libro che costantemente ci inchioda nella realtà che fluida attraversa il tempo, il tempo da cui scorre un rivolo di freddo, di caldo, di arido, di febbricitante, di idee, di rielaborazioni, di contaminazioni: perchè Qualcosa, là fuori, proprio come una vera grande opera d’arte visiva, contamina volutamente, saccheggia e ricrea, introduce e ritira, sfida e conforta, accompagna e lascia.

Qualcosa, là fuori, in un senso propositivo e di denuncia, è il Guernica di Arpaia dove la narrativa spaventa tanto quanto denunci, sfidi e ispiri. E’ suo il dito medio come in Ai Wei Wei in Study of Perspective: come sinonimo di disobbedienza è la resistenza dell’umanità in fuga in Qualcosa, là fuori.

Arpaia ha avuto molto coraggio e infonde coraggio, non nasconde l’orrore ma esplorando umanità rende umane le catastrofi e le derive, le sconfitte e le perdite. Se si parla dell’abbracciare l’essere qui, della resistenza come un modo di essere nella contemporaneità, Qualcosa, là fuori  rende possibile questo perchè racconta esattamente questo.

Sono d’accordo con Carlo Rovelli che dalle pagine del Corriere della Sera ringrazia Arpaia per questo libro (  http://www.corriere.it/cultura/16_aprile_28/libro-guanda-bruno-arpaia-qualcosa-la-fuori-rovelli-001062d6-0d58-11e6-9053-86a90bf524d0.shtml). Ma anche questo conferma la natura ibrida del discorso artistico che sguinzaglia nelmondo questa opera come una scultura, un’installazione, un film, creando nell’interlocutore un bisogno di risposta.

Nel caso di Rovelli Qualcosa, là fuori ha meritato un grazie.

Davanti all’ acquisizione di un’opera che non ci lascia, che si incastra negli occhi e nella mente, che profuma, urla, sorride, piange, che ci spinge sul bordo del precipizio ma che ci ridona il tempo e la possibilità di scelta,  Qualcosa, là fuori, è un libro che non è un libro, è qualcosa che non è quello che sembra, proprio come succede alle opere d’arte.